Allerta aerea in tutta l’Ucraina dopo il decollo di un MiG‑31K dalla Russia. Trump annuncia la missione di Witkoff a Mosca.
La situazione in Ucraina si fa sempre più tesa. Nella mattinata del 4 agosto 2025, l’Aeronautica Militare ucraina ha diramato un’allerta aerea sull’intero territorio nazionale, in seguito al decollo di un MiG‑31K dalla Russia. Questo caccia è noto per la sua capacità di trasportare missili ipersonici Kinzhal, potenzialmente in grado di colpire bersagli a lunga distanza in pochi minuti. L’annuncio è stato fatto via Telegram dalle autorità ucraine, che hanno scritto: “Tutta l’Ucraina è a rischio missili!”.

Ucraina sotto attacco: l’allerta aerea corre su tutto il territorio nazionale
Secondo quanto riportato da Ukrinform, la minaccia è ritenuta concreta e immediata, tanto da costringere le autorità a interrompere temporaneamente le attività pubbliche in numerose regioni. Sul fronte opposto, la Russia ha dichiarato di aver abbattuto 61 droni ucraini durante la notte in diverse aree del Paese, incluse Crimea, Volgograd, Voronezh e persino i sobborghi di Mosca.
Nel frattempo, un attacco ucraino con droni ha colpito la stazione ferroviaria di Volgograd, provocando incendi e interruzioni del traffico ferroviario. Sebbene non si registrino vittime, i danni alle infrastrutture sono evidenti.
Trump invia Witkoff a Mosca: nuove sanzioni se non ci sarà un accordo
Sul fronte diplomatico, il presidente USA Donald Trump ha confermato che l’inviato speciale Steve Witkoff sarà in missione a Mosca tra mercoledì e giovedì. L’obiettivo della visita è “raggiungere un accordo per far sì che si smetta di uccidere la gente”, ha dichiarato il presidente. Tuttavia, Trump ha avvertito che, in assenza di un cessate il fuoco, gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni alla Russia.
Il presidente ha aggiunto: “I russi sono molto astuti e bravi a evitare le sanzioni, ma vedremo cosa succederà.” L’ultimatum lanciato da Trump ha una scadenza precisa: se entro l’8 agosto non si arriverà ad un accordo, scatteranno misure economiche più dure, comprese sanzioni secondarie ai paesi che acquistano energia dalla Russia.
Intanto, Volodymyr Zelensky ha invocato un nuovo round negoziale a Istanbul, suggerendo una possibile apertura, ma le condizioni restano complesse. Le prospettive diplomatiche sono fragili, e l’Europa osserva con crescente preoccupazione.